11.10.2012
Quarant'anni fa il Sinodo 72
Résumé de l'allocution tenue lors du jubilé de l'ouverture du Concile (Mons. Amédée Grab OSB)
Il Sinodo 72 me lo ricordo relativamente bene e ne serbo un buon ricordo. Fui attivo allora nella diocesi di Lugano (Collegio Papio ad Ascona 1958-78) e fui nominato dal clero del decanato di Locarno come delegato dei sacerdoti al sinodo diocesano.
Quando si prospettò, secondo il regolamento sinodale, la prima seduta di coordinazione interdiocesana, feci parte della delegazione eletta della diocesi di Lugano. Fui nominato moderatore perché non facevo fatica a condurre i dibattiti nelle lingue nazionali. Le attese erano grandi (migliaia risposero all'invito di annunciare temi che stavano loro a cuore). Così si riunirono le commissioni (DsaKo, IsaKo et SchwSako) che rielaborarono i 12 ambiti tematici.
I vescovi accolsero la maggior parte delle raccomandazioni e decisioni; Roma non dette il nihil obstat alla creazione di un consiglio pastorale interdiocesano permanente; invece furono allestiti due fori pastorali (Einsiedeln, 8.12.1978; Lugano, settimana di Pasqua 1981), che pure moderai.
Il Sinodo 72 ha avuto effetti d'ordine organizzativo, ma fu soprattutto un evento comunionale per molti sacerdoti, religiosi, specialmente per il popolo di Dio, cui il Concilio Vaticano II° aveva dato la sua definizione. Non tutte le attese sono andate compiendosi, cosa che non costituisce una novità nella storia della Chiesa. Epperò il Sinodo 72 resta l'avvenimento più marcante della storia ecclesiastica svizzera del 20° secolo.